DECRETO CRESCITA 2019: COSA PREVEDE IL TESTO

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Il governo è al lavoro per il cd “Decreto Crescita”, un Decreto con impostazione espansiva che dovrebbe bilanciare la crescita 0 dell’Italia ed evitare una manovra correttiva dopo la presentazione del prossimo DEF (Documento di Economia e Finanza). Nella giornata di ieri, 4 aprile 2019, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria e del Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la crescita economica.

Ma quali sono le novità contenute nel decreto? Gli annunci e le smentite non sono mancati, ma stando alle bozze in circolazione i principali argomenti dovrebbero essere i seguenti:

  • reintroduzione del super ammortamento al 130% per i titolari di reddito d’impresa, arti e professioni che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi entro il 31.12.2019
  • proroga e rafforzamento del credito d’imposta per ricerca e sviluppo;
  • modifiche al regime dei forfetari in quanto dovranno effettuare le ritenute sui redditi da lavoro dipendenti;
  • aumento delle quote della cd. Nuova Sabatini con aliquote differenziate per le PMI e per le grandi imprese;
  • fattura elettronica obbligatoria per le operazioni con San Marino;
  • eliminazione mini-ires sugli utili reinvestiti (introdotta dalla Legge di bilancio 2019);
  • incentivi per le imprese che si finanziano con obbligazioni
  • introduzione dell’IRES al 20% per gli utili accantonati a riserva in azienda
  • aumento deducibilità IMU: passaggio della deducibilità dal 40 al 50% per il 2019 e al 60% per il 2020
  • nuovo bonus per le società che acquistano un edificio, lo demoliscono e lo ricostruiscono con riduzioni delle imposte ipo-catastali
  • introduzione del cd. “marchio storico di interesse nazionale” per i marchi di almeno 50 anni i quali saranno soggetti in caso di crisi ad aiuti di Stato
  • introduzione di un nuovo tipo di impresa: la SIS “Società di investimento semplice” che può investire solo in start-up non quotate in cambio di esenzione dalle imposte sui redditi da capitale
  • tasse ridotte per le imprese che tornano in Italia e sconti fiscali per i cd. cervelli in fuga.
  • incentivi per la valorizzazione edilizia e rivisitazione del “sisma bonus”,modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico,
  • incentivi alle aggregazioni d’imprese,
  • l’estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali,
  • il credito d’imposta per le commissioni riferite a pagamenti elettronici da parte di distributori di carburante,
  • misure di sostegno allo sviluppo dell’attività dei liberi professionisti e per l’assunzione di personale nelle regioni a statuto ordinario e nei comuni,
  • un piano grandi investimenti nelle zone economiche speciali e nelle aree di crisi complessa, con particolare riferimento a Veneto e Campania.

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